23.2.11

Sessantotto da Diario di scuola (1)

"bamboladipezza68" Maria Pia Ferrante e Barbara Della Polla
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Era il millenovecentosessantotto quando mi insegnarono a costruire la mia prima bambola. Eccola, è lei, la mitica, insuperabile e inseparabile bambola di pezza, corredata di molti abitini che non ho mai terminato perchè era veramente difficile usare ago e filo. Punto catenella e santa pazienza! Il primo giorno di scuola, 2 ottobre 1968, sul quaderno a quadretti la maestra ci fece scrivere la data, il nostro nome ed il cognome. Il mio era lungo lunghissimo, doppio nome e doppio cognome. Così avevo già riempito metà della pagina. Nell'altra metà disegnai lei, la mitica sessantotto. Poi non me la fecero più portare a scuola. Dicevano che disturbava o meglio che io mi distraevo e disturbavo. Così la misi in un cassetto e non mi ricordai più di lei. Il quaderno. quello con la sovracopertina blu, però continuò a riempirsi. Prima di asta e filetto e sfido chiunque a dirmi di cosa si tratta. Poi di piccoli disegni da colorare e la fila lunghissima delle lettere dell'alfabeto.

A
pelle figlio d'Apollo
fece una palla di pelle di pollo
tutti i pesci vennero a galla
per vedere la palla di pelle di pollo
fatta da Apelle figlio di Apollo.

Ambarabà cicì cocò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
il dottore s'ammalò
ambarabà cicì cocò

Bum, cade la bomba in mezzo al mare
mamma mia mi sento male
mi sento male in agonia,
prendo la barca e fuggo via.
Fuggo via in mezzo al mare
dove sono i marinai
che lavoran notte e dì;
la mia gatta mi morì
mi morì di giovedì:
a, bi, ci, dì.

Cinquecento cavalieri
con la testa insanguinata
con la spada sguainata
indovina che cos'è.
E sono, sono le ciliege!
Sono, sono le ciliege.
Sono, sono le ciliege
che maturan in giardin.

C'era una volta un re
seduto sul sofà
che disse alla servetta
raccontami una storia
e la servetta incominciò.
C'era una volta un re...

Dopo il giorno vien la sera,
dopo l'inverno vien la primavera;
dalle viti viene il vino,
viene il fumo dal camino;
va la mucca con il bue,
van le ochette a due a due;
e la vita in fondo in fondo
è un allegro girotondo.

Rinoceronte
che
passa sotto il ponte
che salta, che balla,
che gioca alla palla,
che sta sull'attenti,
che fa i complimenti,
che dice buongiorno
guardandosi attorno.
Gira e rigira
la testa mi gira
non ne posso più!
Palla pallina, cadimi giù!


T
rentatrè trentini
entrarono in Trento
tutti e trentatrè
trotterellando

Trotolin che trottolava
senza gambe camminava
senza sedia si sedeva
trottolin come faceva?

Uccelin che vien dal mare
quande penne può portare?
può portarne solo tre
uno due tre
tocca proprio a te


(continua)