3.2.12

ORTOVI 17 e 19 febbraio 2012 a Roma

Il seme è il principio e la fine di tutte le piante. Anche il più piccolo dei semi contiene foglie, fusti e radici. Sebbene i semi non abbiano l'aspetto delle piante, nelle giuste condizioni di umidità, temperatura e luce, cominciano a germogliare. alcuni semi hanno la forma di un'elica o di un paracadute e vengono trasportati dal vento. Altri semi possono viaggiare nell'acqua e addirittura attraversare gli oceani. Altri ancora cadono semplicemente a terra.

(da Guarda e Coltiva ed. Corraini)

E noi ci domandiamo: può un palcoscenico germogliare?

ingresso libero
prenotazione obbligatoria 065460705 / 0698951725
Teatro Biblioteca Quarticciolo

1.2.12

ORTOVI per bambini curiosi di tutte le età 2012


da un'idea di Barbara Della Polla
realizzazione Cooperativa sociale Cassiopea (Trieste)


laboratorio di narrazione e costruzione di storie e miniorti che ogni bambino potrà portarsi a casa alla fine dell'esperienza

Semi, Terra, Acqua, Sole.
Sono questi gli elementi naturali e principali del laboratorio. Con questi semplici elementi impareremo a stupirci della meraviglia della natura. Giocheremo attorno ad un grande abito verde dalle tante tasche dove verranno messi a dimora i germogli... ma troveremo anche libri di fiabe e giardinaggio, piccole poesie, torba, semi vari, piccoli attrezzi dell'orto... costruiremo miniorti da passeggio... Ogni Ortovo ha il suo seme e da ogni seme nasce una storia… una piantina che dovrà essere curata per poter dare i “suoi frutti”.



Teatro Biblioteca Quarticciolo - Roma
17 e 19 febbraio 2012





L'inizio della storia

“Quando ero piccola andavo spesso a giocare nei prati, assaggiavo tutte le foglioline che trovavo, di preferenza quelle verdi e tenere, annusavo i fiori, e tornavo a casa con le tasche piene di terra e di piccoli semi. Piccoli tesori da custodire, forme e colori diversi riempivano le mie tasche e quelle dei miei amichetti, compagni d’avventura. A volte qualche seme si intrufolava tra le pieghe e le cuciture e restava lì attaccato nonostante il lavaggio. Allora piano piano il piccolo seme cominciava a germogliare, metteva la prima piccola “radichetta” che ancora più stretta si avvinghiava alla cucitura, al filo resistente della tasca del mio vestitino. Poi spuntava una fogliolina, poi un'altra e il gambo si faceva leggermente più grosso. Il verde da chiaro e tenero si preparava ad un colore più intenso, deciso, e la piantina occupava spazio tra le pieghe. Così mano mano quel mondo meravigliante costruiva l’orto/giardino tutt’attorno diventando il mio abito verde…”