I Piccoli di Podrecca festeggiano il primo secolo
di Roberto Canziani CIVIDALE -
Correva l’anno 1914, e proprio nel mese di febbraio cominciarono spuntare le “teste di legno” di Vittorio Podrecca. Sono passati cent’anni dalla fondazione del “Teatro dei Piccoli”, la compagnia di marionette creata da Podrecca a Roma, nelle vecchie scuderie di palazzo Odescalchi trasformate allora, in poche settimane, in uno spazio di sperimentazione teatrale, musicale, figurativa. Cividale del Friuli, la città d’origine dei Podrecca, celebrerà l’anniversario ritrovando i “Piccoli” e restituendo importanza e dignità a una forma di spettacolo che oggi consideriamo adatta all’infanzia. Ma rappresentò invece uno dei più innovativi contributi allo sviluppo delle arti della scena del ‘900 e fu per molti decenni fra le più alte bandiere italiane all’estero, seconda soltanto alla Scala di Milano. “Dai 3 ai 93: una meravigliosa invenzione” è il titolo dello spettacolo-conferenza che sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 febbraio, al Teatro Ristori di Cividale, segnerà la nuova apparizione delle marionette nella città da cui Podrecca spiccò il volo agli inizi del secolo scorso, per portare ovunque la sua arte e i suoi “attori” con la testa di legno: nelle grandi metropoli statunitensi, ma anche nel bel mezzo della foresta amazzonica, sulle Ande, e perfino nelle trincee della prima guerra mondiale. Il lavoro coordinato di cooperativa Cassiopea, Teatro Stabile Fvg, Comune di Cividale, e uno stanziamento dell’amministrazione regionale, hanno permesso che il compleanno centenario dei “Piccoli” riportasse in palcoscenico quei corpi d’arte, resuscitandoli dai bauli e dai sacchetti in cui erano riposti. E liberando di nuovo i loro movimenti e le loro voci. «È un evento che mette assieme lo spettacolo musicale e la ricerca storica che da anni stiamo conducendo per restituire pieno valore alla tradizione dei Piccoli» spiega Barbara Della Polla, che all’inizio degli anni Ottanta aveva intrapreso la carriera teatrale lavorando proprio sul “ponte” delle marionette e animando i fili, assieme ai componenti della storica Compagnia e a coloro che in quegli anni avevano deciso di raccoglierne l’eredità: Sergio D’Osmo, Francesco Macedonio, Furio Bordon. «Il titolo vuole ricordare che questo genere di spettacolo - prosegue l’attrice - va ben oltre la nicchia infantile in cui oggi si tende a collocare la marionetta. Le originali caratteristiche che Podrecca diede alle sue figure, la grandiosità e la fama della compagnia, l’estensione mondiale delle tournée, ne fecero un’esperienza totale, pienamente inserita nel filone delle avanguardie che in quegli anni trasformavano le arti». È ciò che dimostra anche il lavoro filmico che si alterna, durante “Dai 3 ai 93”, ai “numeri” musicali dei Piccoli: un docu-film, realizzato da Ennio Guerrato e Fabio Parente, produzione TicoFilm per Rai Educational, in cui viene ripercorsa l’avventurosa vicenda di questi teatranti d’altri tempi. «Quando partivano, era un treno che partiva… una compagnia di 40 persone, tra marionettisti e orchestrali fissi, tecnici e macchinisti, più un’enorme quantità di materiale» ricorda Faustina Braga, dando vividi ricordi a quei viaggi, mentre scorrono le immagini di centinaia di casse, all’imbarco nelle stive dei transatlantici che trasportavano oltre oceano l’arte canora e gestuale di quei pupazzi e dei loro animatori. «L’Italia nel mondo furono Toscanini e i Piccoli – aggiunge Alfonso Cipolla, esperto del teatro di figura, che a Cividale presenterà “Podrecca e la musica”, il suo ultimo libro. «Il mondo intero amò l’opera lirica, rappresentata tradizionalmente dalla Scala, ma anche la bellezza della modernità che Podrecca vi aveva aggiunto».