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Istitute of Germanic & Romance Studies, University of London - gennaio 2010
Conference in Memory of Fabrizia Ramondino
session 3 - soggettività in bilico
chair Nadia Setti Barbara Della Polla
"volevo essere una ballerina, ho fatto la bibliotecaria"
dalla scrittura alla messa in scena di "Di Passaggio"
Dice il bibliotecario: (si chiude il sipario rosso)
Se fossi vissuta nei tempi remoti dei cantastorie e se ci fossero state cantastorie donne,
probabilmente non avrei scritto.
La scrittura è infatti soprattutto un prodotto della mente,
invece la gioia e la sofferenza sono inscritte nei corpi.
Un corpo desiderante può incontrarsi, anche se a distanza con un altro corpo desiderante.
Mentre i corpi non riescono ad incontrarsi nella sofferenza.
Né ci sono parole per dirla.
Secondo me invece corpo e anima dovrebbero essere indivisibili e inscritti nello spazio,
nel tempo, nel genere.
La sofferenza, non si può definire, né descrivere, né rappresentare:
Ci si può solo girarvi attorno con gesti e parole.